Omaggio a Dante Alighieri di
DANTE IN RAVENNAY ora| che un bacio luminoso Dava alla terra tramontando il sole| E solitarie e gelide le stelle Si affacciavano in ciel ; sul suo bastone Di pellegrin| stanco dei tempi| e rotto Dal furor delle parti| un magro aspetto Dalle cure solcato| si vedea Trar di Ravenna alle turrite mura. Era una notte del dicembre| ed alto Su le dorate cupole| e le frecce Dei sommi campanili| il disco ignudo Risplendea della luna| e mestamente Il Cantor dei tre mondi alla ducale Reggia movea di Guido: a mezza via Un bianco tabernacolo sorgea Con la Madonna dolorosa| a cui Soprastava una Croce illuminata Da una lampa votiva; intanto in mille Fantastiche cadenze il pio saluto Di Gabriel rompea da cento torri
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