Omaggio a Dante Alighieri di

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      i 88 LA MENTE VERA DI DANTEnel mentre che l'Alighieri tenevasi a bada dal guelfismo romano| vola in Firenze Carlo nel nome di Bonifacio : i Neri trionfano| cacciano i Bianchi| saccheggiano e proscrivono l'Alighieri. Quindi gli sdegni del grande Esule contra la patria| contra Roma e la Francia; e quindi affermano interpreti moderni| la macchina della Divina Commedia| per simboli enunciata nel primo canto. Ponderiamo i fatti e cerchiamone le conseguenze.
      Firenze faceva le villanie più atroci all'egregio de'suoi figli. Filippo il Bello| il gran despota della Francia | il futuro Erode o Pilato di Anagni| per Carlo che gli era fratello| estendeva il dispotismo sull'Italia. La corte di Bonifacio Vili| senza avvedersene| già si apparecchiava alle tristezze di Avignone| all'amicizia e nimi-cizia e schiavitù gallicana. Dante era su questo teatro| su quest' arena ardente e vasta; e attori| Firenze| Francia e Roma per la podestà temporale dei papi. Quali saranno il canto| l'intreccio| le aspirazioni dell'Esule veggente i guai della patria| di Roma| dell'Italia?
      Dante| in generale| non aveva politica di parte ; non estremo guelfo nè ghibellino; anzi conciliatore e superiore alle parti| mostrava animo scolpitamente italiano. Nella scienza enciclopedico| ma a capo dell'enciclopedia scientifica ponendo la teologia o la scienza di Dio| egli si avanza dalla scienza umana con Virgilio| sino alla divina con Beatrice. E così| senza parti nella religione come nella scienza e nella politica| egli è cattolico con Cristo e col suo Vicario. In questa universalità di spiriti e di pensiero egli disegna il suo Canto| a cui pone mano terra e cielo. Tale è il concetto : ma nel colorirlo| nell' accumularsi della sventura| e nella disperazione di compiere con gli attuali elementi la concetta armonia ;


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Omaggio a Dante Alighieri
offerto dai cattolici italiani
di
Tipografia Monaldi
1865 pagine 656

   

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