Omaggio a Dante Alighieri di

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      i 88 LA MENTE VERA DI DANTEchi sa se qualche volta il suo volo non sembrerà radere o rompere negli estremi? Ecco il criterio e le difficoltà di assorgere alla pura intelligenza dell'Alighieri.
      Or vediamo di entrare nelle oscure cose| per quella via stessa della quale si mena tanto scalpore. Se Dante non e solo il poeta della privata e volgare| ma della pubblica e politica Rettitudine delle genti| e principalmente della sua nazione; se la sua ispirazione è altamente politica e religiosa| possiamo concedere che la selva oscura| selvaggia e aspra e forte| fosse 1' arena e Y anarchia delle fazioni in cui la dritta via del giusto era smarrita. Dante era pien di sonno| cioè non la conosceva quando vi entrava prendendo il Priorato colla speranza della conciliazione. E sperava di giungere al colle beato col lume della ragione o della giustizia che mena dritto altrui per ogni calle. Già la selva era trapassata| già quietava la paura concepita per la discordia| già egli saliva l'erto colle della conciliazione| quando tre belve gli apparvero : una lonza| un leone ed una lupa. Nella lupa si appuntano i primi assalti contro di Roma.
      Sia pure che nella lonza leggiera e presta| che di pel maculato era coperta | si raffiguri Firenze mutabile neijpartiti| e allora dai sovrapposti Neri maculata o soggiogata; e che nel leone con la test'alta e con rabbiosa fame| sia figurata la Francia; e per ultimo estremo| concediamo che nella lupa di tutte bigame carca| venga simboleggiata la fazione romana| collegata con Firenze e con Francia. E che perciò? Concedendo noi tutta la finzione| di cui si mena il vanto che sappiamo| non usciremmo però dai termini della politica cioè delle tre fazioni| secondo il poeta o i moderni commentatori | collegato a danno della parte Bianca tempe-


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Omaggio a Dante Alighieri
offerto dai cattolici italiani
di
Tipografia Monaldi
1865 pagine 656

   

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