Omaggio a Dante Alighieri di
i 88 LA MENTE VERA DI DANTEnano all' abuso della dote| non alla dote medesima; e più dichiaratamente le terzine che precedono:
E se non fosse che ancor lo mi vieta La reverenza delle somme chiavi| Che tu tenesti nella vita lieta|
Io userei parole ancor più gravi:
Che la vostra avarizia il mondo attrista | Calcando i buoni e sollevando i pravi.
Ecco la riverenza della potestà nelle somme chiavi| e tosto V abuso per avarizia| e per la tristissima piaga che modernamente diciamo favoritismo. Ai quali vizi personali (che non discutiamo) seguitano le politiche| e nel pensar del poeta| improvide alleanze che egli ab irato nomina con uno spudorato vocabolo :
Di voi pastor s'accorse '1 Vangelista
Quando colei che siede sovra l'acque| Puttaneggiar co' regi fu vista;
Quella che colle sette teste nacque|
E dalle diece corna ebbe argomento| Fin che virtute al suo marito piacque.
Qui se Roma è intesa nella donna e nella bestia dell'Apocalisse | non però l'autorità pontificia | a cui l'autore pochi versi prima dichiarava la sua riverenza; ma l'avarizia e la simonia| come attestano i seguenti versi:
Fatto v'avete Dio d'oro e d'argento: E che altro è da voi all' idolatra| Se non ch'egli uno | e voi n'orate cento ?
Ahi| Costantin ecc.
Dal quale contesto e da altri simigliatiti| come avvertiva il Bellarmino| si rileva che i difetti restano agli uomini| e la podestà d'ogni maniera è salva. E principalmente salva e" la podestà temporale del papa|
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