Omaggio a Dante Alighieri di
LA MENT15 VERA 1)1 DANTE 28(.)
l'altro ha spento); in questo senso ancora| eerti usi o abusi del temporale sì dispiaciuti a Dante| lo rimoverebbero dal volerne in massima distrutta l'esistenza.
Chi| oltre a ciò | ricordi le recise e disperate sentenze del bresciano Arnaldo e de' suoi seguaci| dalle quali dista immensamente l'Alighieri; e quella che a noi pare licenza| ed era forse allora la loquela franca e gagliarda del secolo ; e la vampa delle fazioni| e la natura o austera o cruda di Dante nello scagliar diritto il fendente senza mai nasconderlo: sarà costui per altrettante prove convinto| che il poeta mirava a ferire soltanto le credute avarizie| o le discordie civili|. originate nel suo pensiero dal governo e dalle politiche alleanze della corte romana. Le quali intenzioni si riconfermano dal celebre canto xxvii del Paradiso| dove Pietro ò introdotto a ragionare:
Non fu la sposa di "Cristo allevataDal sangue mio| di Lin | di quel di Cleto| Per essere ad acquisto d'oro usata:
Ma per acquisto d'esto viver lieto E Pio e Sisto| Calisto ed Urbano Sparser lo sangue dopo molto fleto.
Con pari ragionamento| a qualunque re o imperatore sarebbe detto : Sire| la sovranità non è per essere ad acquistò d'oro usata| cioè a comodo vostro| ma in prò dell'universale. Nè ancora per fomento alle discordie civili; nel qual senso Pietro continua:
Non fu nostra intenzion eh' a destra mano De' nostri successor parte sedesse| Parte dall'altra del popol cristiano;
Nè che le chiavi| che mi fur concesse| Divenisser segnacolo in vessillo| Chc contra i battezzati combattesse.
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