Omaggio a Dante Alighieri di
29t DANTE E BONIFACIO VIIICantasti| o grande| il tuo triplice regno| E l'armonia di quel canto severo Di tua forte alma rallegrò lo sdegno.
Tutto de' vizi altrui| tutto il misteroSvelasti ardito| e mai temenza o speme Non travisaro sul tuo labbro il vero.
Ah ! solo ( e a rimembrarlo il cor mi geme ) Solo| o spirto sublime| il duolo e l'ira D'un lagrimato errore in te fur seme.
Contro a Colui| che teco in quella dira Stagion di che 1' Italia ancor si duole Forse compiuto avria 1' opra più mira|
Contro a Colui eh' esser doveva il sole Di nostra civiltà ( chi ben vi guardi ) Tonasti| ohimè ! di biasmo aspre parole.
E del tuo sdegno avvelenando i dardiLui feristi così| che a tanto oltraggio Credono appena i secoli più tardi.
Ahil come| o sommo ingegno| ahi! come il raggio Dell' alta idea che gli brillava in mente E a soffrir gli crescea lena e coraggio|
Come non giunse a te ? come Y ardente Sua sete di giustizia al forte acume Di tua veduta non si fea parvente ?
Deh ! così potess' io dal tuo volume Le nere note cancellar col pianto| Le note che offuscar quel vivo lume;
Ch' io non vedrei di vituperio tanto Letiziar l'oltracotato stuolo Che i dritti osteggia del papale ammanto:
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Colui Stagion Italia Colui Tonasti Credono Letiziar
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