Omaggio a Dante Alighieri di
DANTE E BONIFACIO VIII 297
Lassù| colà dove d' amor perenneVivon Y alme beate| il volo alzasti| E ad incontrarti una di lor sen venne.
Soave maestà ridea ne' castiOcchi| ed era colei che al gran lavoro Spirò tua mente| e da'primi anni amasti.
Per man ti prese| e dell' eterno alloroCoronando tua fronte| or vieni| disse; Vieni e t'assidi all' alto concistoro.
Quivi d'un Veglio augusto in te s'affisseLo sguardo| e fiammeggiò di tanto ardore Che più non arde il Sol cui nulla eclisse.
Sorrise allor Beatrice; e con amore Accostandoti a lui| mira| riprese| La gloria del santissimo Pastore.
Fuor della nebbia ornai che giù t'offese Bonifazio ravvisa| e leggi in elio Qual merto egli ebbe se cotanto ascese.
Prostrati innanzi a lui| pentito agnello; Piega la fronte| e del pentire antico Sia questo al buon pastor nuovo suggello.
Qui tacque: e tu com' uom del giusto amico| Obbediente a' cenni suoi| perdona| Padre| sclamasti; e in dolce atto pudicoPonevi a' piò di lui la tua corona.
Tommaso Borgogno
c. r. s.
| |
Spirò Vieni Veglio Sol Beatrice Accostandoti Pastore Bonifazio Piega Sia Obbediente Padre Borgogno
|