Omaggio a Dante Alighieri di
3 I 0 LA FILOSOFIA DELLA DIVINA COMMEDIAe vi si riproducono di fatto sotto la luce intellettiva| di ^cui esso è fregiato. Onde le ragioni o essenze delle singole cose possono considerarsi in tre stati: in Dio| in loro stesse| nello spirito umano. In Dio sono gli archetipi eterni della sua mente; in loro stesse sono le realità costitutive dei singoli esseri ; nello spirito umano sono i concetti primordiali della conoscenza: i quali possono dirsi riverberati in noi dalle idee divine| non per diretta comunicazione| ma bensì mediante lo spettacolo del mondo sensibile.
Quanto poi all' altro punto| la dottrina scolastica vuole che la sostanza corporea non sia pura materia| come insegnarono gli Atomisti| ne sia puro intreccio di forze semplici| come sostennero i Dinamici| ma sia un composto di un doppio principio| l'uno fonte di moltiplicità ed estensione| l'altro di unità ed azione; l'uno potenziale e per conseguenza determinabile| l'altro attuoso e per conseguenza determinante. Al primo lasciarono la denominazione di materia| e per differenziarlo dal corpo già costituito| a cui si suole nel comune linguaggio attribuire talvolta la stessa voce| gli aggiunsero 1' epiteto di prima; il secondo significarono col nome di forma| dall' ufficio che ha di costituire e specificare l'essere proprio dei diversi corpi. Questa dottrina altresì fu accolta da Dante.
Forma o materia congiunte e purette Uscirò ad atto| che non avea fallo| Come d' arco tricorde tre saette.
E come in vetro in ambra od in cristallo Raggio risplende sì| che dal venire All'esser tutto non è intervallo;
Così il triforme effetto dal suo Sire
Nell'csser suo raggiò insieme tutto| Senza distinzion nell'esordire.
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Dio Dio Atomisti Dinamici Dante Uscirò Raggio Sire
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