Omaggio a Dante Alighieri di
DI DANTE ALIGHIERI 30 Ioperando non solo in Italia| ma in Francia altresì ed in Germania; pel disinganno prodotto negl'ingegni più perspicaci dalle futili e mostruose dottrine| a che recarono i nuovi metodi ed i nuovi principii. Di leggieri si concepì da prima il sospetto che la via fosse smarrita e tornando indietro a ripigliare il male abbandonato cammino| con istupore si riconobbe da ultimo come esso solo poteva condurre alla meta. Non piccolo conforto a proseguire con lena è il considerare che per la medesima strada pervenne Dante a termine sì glorioso.
Senonchò questa è ragione comune a tutti| qualunque sia la loro patria| e riguarda i soli cultori della scienza. Un'altra ne abbiamo noi italiani e riguarda singolarmente i cultori della nostra favella. Dante n'è meritamente giudicato' padre| e alla divina Commedia ricorrono gl' italiani desiderosi del pane della parola. Ora ogni lingua si forma sotto l'azione dell'idea. Qual è l'idea che governò e resse la mente di Dante? L'idea scolastica; e quindi veggiamo che i concetti più astrusi e reconditi della scuola hanno presso noi vocaboli di purissima lega. Trarre intenzione l| cioè conoscimento; essere potenziato 2| cioè contenere in potenza passiva ; atteggiare 3| cioè dare atto; organare le posse A| cioè ri-
1 Vostra apprensiva da esser verace iTragge intenzion e dentro a voi la spiega Sicché l'animo ad essa volger face.
Purg. xviii.
2 Da complession potenziata tira.
Parad. xii.
3 Di lagrime atteggiala e di dolore.
Purg. x.
* Tant' opra poi| che già si muove e sente Come fungo inarino e quinci imprende Ad organar le posse| ond' è semente.
Purg. xxv.
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