Omaggio a Dante Alighieri di
320 DANTEPer tempo al pan degli angeli| leggete Lui| non que'che di sogni empion sue carte; Sia Dante a voi l'interprete di Dante| Ei vi risponda; e dite poi se vate Fra vati v'Jha| se fra teologanti Teologo| se v' ha sofo fra sofi Che pari a lui la via del ciel ne additi| 0 se meta ne additi altra che il cielo.
Chi di doveri altrui sempre favellaConculcando ogni dritto| invano in Dante Cerca il complice suo quando alla Chiesa Invidia il suo tesor. Chè il Ghibellino Povera la volea| non per vestirsi Delle sue spoglie| ma perchè sol degna Dote di lei la santità gli parve: E dote vera ella è. L'oro e l'argento (Ignorarlo o tacerlo è colpa eguale) Dato le fu per erger templi e altari Al Dio vivente; per estoller moli E monumenti di pietà perenni| Acciò perenne la pietà pur fosse; Per dare asilo a tutte le sventure| Ed agi' ingegni aprir palestre e scuole| Aule mirande alle scienze e alle arti Che del bello e del ver fan le opre eterne; Per palesarsi anche al fulgor solenne De' riti onde son l'alme al cielo assorte| Immagin dia della città superna. Per mandar la vangelica parola Dovunque il Sol co' raggi suoi si aggira| E celebrar quelle vittorie illustri| Cui campo è il mondo e Campidoglio il ciclo.
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