Omaggio a Dante Alighieri di
E LA POLITICA DEI GHIBELLINI 331
La formazione delle moderne nazionalità| fa d'uopo ricercarla in tempi di molto posteriori a quelli in cui visse il poeta| dopo cioè la conquista di Granata| dopo 1' esizio del Duca di Borgogna.
Non è questo il luogo di discutere se Niccolò Machiavelli abbia mai vagheggiata la possibilità dell' Unità d'Italia ; ma è indubitato che il Segretario fiorentino nacque appunto allora che prendevano forma le nazionalità; per la qual cosa l'assertiva può essere dibattuta. Ma confondere insieme il Principe del Machiavelli e la Monarchia dell' Alighieri ò un' anacronismo non solò| ma un' errore critico imperdonabile.
•Lo scritto di Dante e una di quelle opere venute fuori da un grande e nobile intelletto inteso a giovare all' umana 'famiglia| ne più nè meno che l'utopia del Moro| la città del Sole del Campanella| e risalendo molti secoli indietro| la repubblica di Platone. Ma alle sorti dell' umanità avea largamente provveduto una dottrina di lunga mano superiore a quella del filosofo inglese | del frate italiano e del discepolo di Socrate| perchè quella scienza ci venne fatta palese da Colui
. . . . :.....che in terra addusse '
La verità che tanto ci sublima.
I grandi problemi sociali vennero svolti dal vangelo che si fece insegnatore agli uomini della verace libertà e del verace progresso.
All' infuori di quella scienza| tutto l'umano sapere non è che ignoranza| colpevole ignoranza quando si sforza di rendere complici| dei proprii traviamenti quei pochi grandi destinati da Dio a' rischiarare il mondo col lume| del loro intelletto.
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