Omaggio a Dante Alighieri di
37 2 il veltro
10 appunto| nel VII del Levitico : Adipem . . . animalis| quod a bestia captum est. E come fa| dirà forse taluno| questo testo al nostro proposito? Rispondiamo: In senso letterale| niente affatto ; ma se tolgasi nel Levitico in senso mistico| ci si dichiara mirabilmente
11 tropo dantesco| e siamo ammaestrati| come qui per gli animali dobbiamo intendere i peccatori ; imperocché la Glossa| eh' era a' tempi di Dante il sovrano de' co-menti biblici| così illustrava il passo surriferito : Ani-mal captum a Bestia designat peccatorum a Diabolo com-prehensum. E bene sta| che i peccatori sien detti ani-viali (S. Tom. 2. 9. 64.)| cioè uomini puramente sensitivi (Purg. xxv 64.) che son morti e vanno per terra (Dant. Rim.) ; e però Dante non dubitò di porre il peccator Branca d' Oria ad un tempo in Genova e nell' Inferno| e di porre se stesso| peccatore| in Firenze e nella Selva oscura ad un tempo. Nò vi sia cui dispiaccia quest' ultima nostra proposizione | poiché teniamo per verità dimostrata| che l'Allighieri stesse lungo tempo nella Selva : letteralmente| perchè egli racconta | che si smarrì in una valle| prima di aver toccato il suo trentacinquesimo anno| cantandoAvanti che 1' età miH fosse piena ;
e perchè si fa dir da Virgilio| che il lume della luna piena non gli era alcuna volta (ossia per più mesi) nocciuto nella Selva fonda : allegoricamente| perchè Dante veramente| come venne provato da Cesare Balbo| assai prima del 1300 volse i suoi passi per via non vera| e già si sa| che iter devium ducit ad mortem.
Servano anche ad illustrazione di questo verso le seguenti parole di Origene : Adulterium Diaboli pecu-
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