Omaggio a Dante Alighieri di
il veltro 34 iPetrarca| ben sapendo che Gesù Cristo| oltre la dignità di Rettor del cielo| è pure Rettor del Mondo| il pregò di volger gli occhi all'Italia sua:
Rettor del Ciel| io chieggio|
Per la pietà che ti condusse in Terra| Ti volga al tuo diletto almo Paese.
Finalmente il concetto di Dante sulle due Podestà di Gesù Cristo appare manifestissimo dalla sua Lettera a tutti e singoli i re d'Italia ec. per quella biforcazione| come dice il Balbo| delle due potenze| temporale e spirituale| che era grande idea del tempo| e che nettamente l'Allighieri fa procedere da Gesù Cristo| a Quo| die' egli| velut a puncto| bifurcatur Petri Caesa-risque potestas.
Nò più vogliam dire su cosa cui niun savio vorrà fare contrasto ; contenti però dell' averla dimostrata tanto| che il Veltro Gesù più non possa aversi per un erronea interpretazione| stante la sua poca congruità col Vincitore di una Lupa politica ; ed anzi si abbia ad argomentare| che| solo coli'interpretazione del Veltro per Gesù Cristo Pontefice e Imperatore| si ponno conciliare quelle glosse che o solo ad un Papa o solo al sommo Imperante dar vorrebbero l'onore di Veltro.
4. Or ci volgiamo a dire| come la nostra chiosa sia l'unica| che pienamente concordi con tutti i luoghi del Poema| ne'quali di nuovo si accenna alla Lupa ed al suo Trionfatore.
Dicemmo| che le tre pere del Canto I sono i tre fomiti| che impediscono a tutti i figli di Adamo| che perdettero Y innocenza| di riprendere la Vita illuminativa| senza prima sobbarcarsi alle Vite purgative. E|
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