Omaggio a Dante Alighieri di
il veltro 34 idella Bibbia avea quasi un suono di angelica tromba| che convocasse le nazioni al Giudizio. Quindi Arnaldo di Villanuova osò fissare la fine del mondo a soli cinque anni dopo la morte di Dante; altri| come ci narra il Muratori| l'attendeva per l'anno 1460; e sin nel secolo XVI le stelle propinque al gran giorno davano argomento ed eloquenza alle prediche del Ferreri. Tuttavia non crediamo| che Dante imitasse la biblica frase surriferita| se non perchè ogni tardo tempo| in rispetto al tempo eterno| è propinquo; e teniamo| eh' egli cantasse [Par. xxvn).
Ma prima che Gennajo tutto sverni.
Per la centesma eh'è laggiù negletta| Ruggiran sì questi cerchi superni| Che la fortuna che tanto s' aspetta Le poppe volgerà u' son le prore| Sì che la classe correrà diretta| E vero frutto verrà dopo il fiore.
per dirne (copiamo 1' Ottimo) che allora fia cacciata l'avarizia nell'Inferno| quando non dopo anni ma secoli| o| come allora dicevasi| septimi anni die| sarebbe venuto il Vincitor della Lupa.
E per fine di questa osservazione teologico-storica| non vogliam tacere| a consolazione di chi va spigolando nella Dantesca visione un senso relativo alla storia| che del Veltro uccisore della fuja romana| prima baciata e poi flagellata dal gigante Filippo il Bello| si torna a far cenno nel Canto IX del Paradiso| ove è scritto:
Ma Vaticano e l'altre parti elette Di Roma| che son state cimitero Alla milizia che Pietro seguette| Tosto libere fìan dall'adultero. .
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