Omaggio a Dante Alighieri di
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il veltroMa chi| se non Gesų Cristo col forte suo braccio e con la sua Provvidenza potea e far morir Bonifacio| robusto vegliardo in mezzo a' suoi trionfi| e far sė che gli succedesse il piissimo Benedetto XI?
Ultima prova| che 1J interpretazione del Veltro per Gesų Cristo č l'ultima che pienamente concordi con i varii luoghi del Poema ove si ritocca di quel celestiale soccorritore| ci somministrano gli splendidi versi che il Poeta mette sulle labbra di san Pietro nel Canto XXVII del Paradiso. Non dispiaccia al lettore di rileggerli:'
Non fu la Sposa di Cristo allevataDel sangue mio| di Lin| di quel di Cleto Per essere ad acquisto d'oro usata;
Ma per acquisto d'esto viver lieto E Sisto e Pio e Calisto e Urbano Sparser lo sangue dopo molto fleto.
Non fu nostra intenzion che a destra mano De'nostri Successor parte sedesse| Parte dall'altra| del popol Cristiano.
Nč che le chiavi| che mi fur concesse| Divenisser segnacolo in vessillo| Che contra i battezzati combattesse;
Nč ch'io fossi figura di sigilloA privilegi venduti e mendaci| Ond' io sovente arrosso e disfavillo.
In vesta di pastor lupi rapaciSi veggion di quassų| per tutti i paschi; 0 Difesa di Dio| perchč pur giaci?
Del sangue nostro Caorsini e Guaschi
S'apparecchian di bere. 0 buon principio| A che vii'fine convien che tu caschi!
Ma Valta Providenza| che con Scipio Difese a Roma la gloria del Mondo| Soccorra tosto| siccom' io concipio.
Or| dopo lamentati i mali della Chiesa| interrogandosi qui la J)ifesa di Dio perche pure si giaccia| come dopo
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