Omaggio a Dante Alighieri di
37 2 il veltromentre| se non c' inganniamo| abbiam potuto nel Poema stesso avvisare ad un passo da niun eomentatore (tranne| senza però cavarne profitto| il Landino) avvertito in quanto è relativo alla Lupa ed al Veltro| passo in cui| secondo che pare a noi| il Poeta apertamente dichiara| che il suo Veltro è Gesù Cristo. I versi sono del XVIII del Paradiso| e così suonano:
0 dolce stella| quali e quante gemme Mi dimostraron che nostra giustizia Effetto sia del ciel che tu ingemme!
Perch'io prego la Mente in che s'inizia Tuo moto e tua v ir tute| che rimiri Ond'esce il fumo che V tuo raggio vizia;
Si che un altra fiata ornai s'adiriDel comperare e vender dentro al Tempio Che si murò di segni e di martiri.
Or bene ha corta la veduta chi non vede con questa esclamazione| volta al pianeta Giove| ripetersi il concetto dell' altra sopra allegata| ove dopo aver ' maledetta la Lupa| il Poeta esclama.
0 ciel| nel cui girar par che si creda Le condizion di quaggiù tramutarsi| Quando verrà per cui questa disceda?
In ambo i luoghi il poeta e sdegnato contro la morte| tolta più specialmente nel suo significato di avarizia (fomite| vizio e passione); in ambo i luoghi invoca un Liberatore| ma noi rivela invocando il cielo| lo rivela rivolgendosi alla dolce stella di Giove. Ed i versi| co'quali lo manifesta si comcntano assai di leggieri: La mente| in che s'inizia il moto e la virtù del pianeta| ò il Verbo di Dio che inizia il moto| perchè ha una stessa essenza conL'Amor che muove il sole e le altre stelle;
| |
Poema Landino Lupa Veltro Poeta Veltro Gesù Cristo Paradiso Effetto Mente Tuo Ond Tempio Che Giove Lupa Poeta Liberatore Giove Verbo Dio Amor
|