Omaggio a Dante Alighieri di
il veltro 3g7
e sì ne inizia la virtù| perchè Egli è la prima volontà| eCotanto è giusto quanto a lei consuona:
la mente| ci giova ripetere| è Gesù Cristo| che il Poeta prega a non rivolgere gli occhi altrove| e lo supplica perchè rimiri quaggiù ed un'altra volta si sdegni| come nel dì che flagellò coloro che tenean mercato nel Tempio| poiché un' altra volta quei che s'eran fatto un Dio dell' oro e dell' argento (i drudi della Lupa) mercanteggiavano dentro a quel Tempio
Che si murò di segni e di martiri|
cioè dentro la chiesa| che edificarono i miracoli ed i martiri. Cosa poi sia il fumo| che vizia il raggio del Sol di Giustizia| ci è insegnato dal maestro di Dante in etica cristiana san Tommaso| che pur ne insegnò| che il fumo accidioso che portan dentro i Tristi (Cant. VII dell'Infer.) è il rancore. Il fumo dunque che vizia il raggio di Giove| secondo l'Angelico in ciò seguito dai Cementatori del Dante| è V Avarizia. Chiaro egli è pertanto a chi ama la luce| che il Poeta| qui voltosi al pianeta Giove| gli dice : 0 dolce stella donde piovono a noi gl' influssi della giustizia | io prego Gesù Cristo| perchè rimiri alle opere malvagie della Lupa del tuo raggio nimica| e sia Veltro che la discacci dalle sue pecorelle raccolte nella Chiesa| come già pieno di santo sdegno scacciò in Gerusalemme chi mercanteggiava nel Tempio.
Potrà citarsi ancora in favor del Veltro Gesù Cristo l'autorità dell' Allighieri medesimo| che così per la terza volta ci sarà di sostegno| quando| dopo aver deplorati i mali politici ond' era afflitta l'Italia| rivol-
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