Omaggio a Dante Alighieri di
37 2 il veltrodel Pontefice suo Vicario| di recare i suoi comandi ad effetto sulla Terra. Poi| quando vi fu chi negō l'onore di Vice-veltro al suo Uguccione| il Troya s'adirō negli ultimi anni di una vita consumata su libri| e| per far luogo al Veltro Uguccione| lo tolse al Veltro Gesų Cristo. Egli forse troppo si amava.
Dopo del Troya farem parola di due egregi Napoletani e di un Provveditore degli Studi| i signori Berardinelli| Pessina e Selmi| come di tre illustri viventi| niun de' quali ha detto II Veltro del Dante č Gesų Cristo| ma tutti e tre ci hanno dato ne' loro scritti tali giudizii su questa quistione| che speriamo ne verrā concesso da loro medesimi | che noi dalle premesse loro deduciamo la conseguenza| che Cristo č il Veltro.
Ed in quanto al chiarissimo P. Berardinelli| egli scrive nel suo Concetto della Divina Commedia (Cap. xviii| pag. 5%5): Le tre fiere| se riguardiamo la cosa in sč| non dovrebbero esser altro| che le fonti comuni di corruzione| quelle da cui derivano universalmente ipeccati| e che ci rendono pių malagevole l'eseguimento de buoni propositi| e pių facile la ricaduta nelle colpe. E chiara conseguenza di tale premessa č questa : Il Veltro| se riguardiamo la cosa in sč| non dovrebbe esser altri che Gesų Cristo| il solo che possa liberarci da una delle fonti comuni di corruzione| da-quellaChe pių che tutte le altre bestie ha preda Per la sua fame seuza fine cupa.
E l'egregio Pessina nel suo Discorso del Veltro Allegorico (Napoli| A gretti| pag. 59. ) scriveva : Quando un Pontefice .... facesse di tutti gli uomini una famiglia di fratelli su cui passeggi lo spirito di Dio|.....allora la
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