Omaggio a Dante Alighieri di
L'ESILIO DI DANTEper
UN ESULE DELLA RIVOLUZIONE DEL 1860
Dura e la terra dell' esiglio ; amaroD'immedicabil duolo è però il pianto| Che doni a strania gleba. Il mondo ò tutto Desolato un erèmo| irto di tombe E d'ossa insanguinate: Eppur ti arride Vaga d'amor| di sogni e di speranze La cuna| che rispose a' tuoi vagiti Con facil eco di pietà. Ma cruda Se ti sconosce e del suo sen ti caccia Colei| con cui gli amplessi primi e i primi Sospir mescevi| allor la terra abisso Ti par di lutto; l'aureo sol s'infosca Al guardo addolorato| a cui vien grave Dell' alba il roseo lampo e il tremolante Di Venere pallor. - Stupendo arcano D'un'alma generosa è il calle. Iddio L'addestra ad ardue prove| e l'alto arringo Fasciando in ombre paurose| al guardo Del Vulgo la sottrae : nell' igneo nembo Pare allo stolto absorta| e su quel foco
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Desolato Eppur Vaga Colei Sospir Di Venere Fasciando Del Vulgo
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