Omaggio a Dante Alighieri di

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      l'esilio di dante Sublime ella veleggia| e da quel foco| Che adugge il cardo e 1' aurea zolla affina| Trae lampo immortai| che su le genti Da quell' altezza nitido sfavilla| E il fato ne rivela; ai neghittosi Percotendo la stupida palpebra | Che si risente irresoluta| e ammira; Ma timida s'avvalla| e '1 sonno usato Invoca. - Ai forti la sventura è sprone Forti cose ad osare. E d'Alighieri Fu gloriosa la sventura. Ardente Del primo amor di giovinezza| e baldo D'indomati desir| tenero e fido| Sì come in cor di sovrumana tempra Ogni senso gentil mesce natura| Volse alla patria desioso il guardo| E di dolci pensieri ebbro e di speme L'amò di quell' amor| che tutto obblia| Che dona tutto| e in rapimento anela Ad un solo gioir. Tremendo amore! Che vive eterno| e avvampa| e d'alimento Gli vai cozzo nimico| ira dei fati| 0 di Stige furor. Ma se tradito Si ritraggo fremendo| entro al suo foco| Quasi d'inforno ardor| bieco si avvolge| E smania| e si consuma| e più possente Da quell' incendio in suo desio rinasce ! Oh ! chi sortia sì dolci tempre| e nacque Solo ad amar| pensi| a cui mano affida La tcrribil vicenda: e d'Alighieri Compianga al fato. A lui la patria intanto Risponde in atti lusinghieri| e arride


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Omaggio a Dante Alighieri
offerto dai cattolici italiani
di
Tipografia Monaldi
1865 pagine 656

   

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