Omaggio a Dante Alighieri di
392 l'esilio di danteD'amor parole. - Orribile eaosse! Che 1' alma ingoia| ed in profonda notte L' avvolge tempestata ! Allor non vale| La misera a campar possa d'ingegno| 0 di braccio valor| d' astri sorriso| 0 d'arpe melodia. Vertiginoso Erra ogni senno| e nel mortale obblio De' sensi scossi sotto i piò dischiuso Mira baratro fondo ed ombra e nulla.
Oh 1 Chi sortia sì forti tempre| e nacqueSolo ad amar| pensi| a cui mano affida La terribil vicenda ; e d'Alighieri Compianga al fato ! Solo e in compagnia De'suoi tristi pensieri erra| vagando Di terra in terra : l'orgoliosa fronte Impallidisce su la soglia altrui| E salga o scenda l'altrui scale| al suolo L'avvalla la vergogna - Allor più dolci Sembran l'aure natie| più lieti i clivi Di Firenze odorati e i fiori e '1 vezzo Delle rive dell' Arno| agli estri suoi Di celesti canzono ispiratrici.
Oh ! quante volte ai memori roseti Tornò l'ardente imaginar ; le dolci Storie pingcndo e la novella ebbrezza Degl' innocenti amor : quando fanciullo Ai giorni' allegri del crescente aprile D'amena collinetta all' ombre molli Spensierato vagava| e tra viole E giacinti sceglieva; e a quando a quando Riposava su l'erbe| i cieli e i prati Misurando coli'occhio. Un'aura lene
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Erra Mira Alighieri Compianga Impallidisce Sembran Di Firenze Arno Tornò Storie Degl Spensierato Riposava Misurando Allor Allor
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