Omaggio a Dante Alighieri di
per un esule della rivoluzione 395
Di rogai padiglione all' ombra. E aneloDi dissetarsi al Ver| tentò fidente
Tutti della sapienza i penetrali|
Dalle turbe diviso. Ombre silentiDi montani recessi ed erme sponde|
Ove l'acque del rio di verde muschioVestono i poggi solitari e gli antri|
Di pace albergo| a meditar le sortiDell'Universo e bilanciarne il fato
Lo raccolsero allor. Ma dei boschettiTra V aure quete e V ombre| o in mezzo al fasto
Di città fragorose all'improvvisoUna mano di gelo il cor premea
In affanno mortai : convulso| ansanteEgli trema battendo| e l'occhio innanzi
Sbigottito si spinge| e volge indietroErrante e sbigottito| e tutto intorno
Un deserto d'orrore| e sotto i piediMira baratro fondo e ombra e nulla !
Pace| Alighier| di solitaria chiostraGli ermi recessi e '1 sovrumano incanto Di salmodie celesti al cor battuto Da cotanta procella| in dolci note| Parleranno di pace. E se briev' ora Sotto le sacre volte| in mezzo ai cori Degli Angeli di pace| in quei silenzi Lieve agitanti le sideree penne| Quell' estasi d'amor terrà sospesa La tua grand'alma| in seno a Dio raccolta Dagl' inganni del mondo ; a te nel petto Fia scintilla del ciel di eterno lume E di più miti sensi animatrice.
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Ver Universo Alighier Parleranno Degli Angeli Lieve Quell Dio Dagl Fia
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