Omaggio a Dante Alighieri di
per un esule della rivoluzione 69
Del Friuli sponde e del Timaro ai fonti Il sacro carme suonerà| le amene Di Tolmino convalli e le ridenti Aure| che bacian do'suoi poggi i fiori Novo un eco daran| che il nome tuo Farà del colle sovra un sasso eterno | Ma più Firenze non vedrai. Ravenna Delle tue spoglie sia superba. - Un lampo Di foco eterno balenò| 1' eterna Sede e l'iri eternale entro infinita Luce s'avvolse. E'1 vate pellegrino Sovra il collo di Piero un' altra volta Pianse; e seguia| senza imprecar| dei forti La traccia| a lui dal ciel segnata. Il carme Or minaccioso al par d'ignea bufera| Che l'elei abbatte e fa tremar le cime Alle torri superbe| ora soave Più d'arpa assai| che tremula risponde A virginei sospir| su l'assonnata Italia discendeva. Infin che vinto Da immensa via d'affanni il generoso Al ciel| patria dei giusti| ergeva il guardo Pieno di morte| e sovra il petto ansante Le man conserte sospirava a Dio| E pareva dormir. - Su l'umil sasso D'Italia il genio lagrimoso e muto Volgeva in basso la sua face. Un astro| Il più grand'astro dell' ausonio cielo| Nel silenzio dell' ombre erasi avvolto I -Dormi in pace| Alighieri| il tuo sepolcro| Più che dei regi i monumenti e gli archi De'trionfanti Cesari fia bello
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