Omaggio a Dante Alighieri di

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      per un esule della rivoluzione 405
      Sosticn quei lampi? La suprema altezza Mescesi al foco sempiterno| e immota Nell'Ili immensa Eternità l'abbraccia; Trino raggio la investe| e dentro e intorno Un oceano di luce e interminata Di arcane note melodia diffonde! Chi quelle lance equilibrate| o quale Destra sostien quell' aurea chiave | e astretto In cotanto suggel d' oro il volume ! Chi dispose d'intorno.a tanta altezza. Dodici pietre folgoranti ! e schiuse Dieci e due soglie ai quattro venti| e cinse Di cotanta virtù l'imo sgabello Alla morte inaccesso ! A piedi .suoi Volgon mugghianti i secoli. cospersi Di sangue e di ruine: assidua vece D'ire e di pianti lo circonda|| e preme D'infinito sterminio; a-lui davanti| Come fantasmi a notte| o lente spume In turbinoso mar| passan le genti| Passan gl'imperi scardinati| e in fascio Elmi e loriche stritolate e scudi. Tutto freme di Morte 1 Egli immortale| Sui secoli campato e la bufera| Lampeggia al viator faro di speme| Certa soglia| alla vita. Incontro a lui Vana è dell'empio la nequizia| vana Dei rubelli la possa: attrite fronti Dal fulmine solcate argine e fossa Gli fan d'intorno; e pauroso.ancora Suona il ribombo d'un colosso immane| Che già surse nimico.| E quando il crine


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Omaggio a Dante Alighieri
offerto dai cattolici italiani
di
Tipografia Monaldi
1865 pagine 656

   

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