Omaggio a Dante Alighieri di

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      frammento 433
      Conoscer nelle tenebre persona A cui la forza del desio lo spinge. Fra me stesso dicea : Dante è costui !
      Quando scorto mi fu| baciar sembrommiIl lembo de' suoi panni| e dir tremando :
      Lume eccelso d'Italia| e qual destinoMi concede vederti? A che la fronte
      Mesta porti e dimessa? Ancor ten vaiNel cammin che corresti disdegnoso
      Della nostra miseria ? E non t'infioriNella candida rosa sempiterna
      Con Beatrice? — Egli al mio chieder nullaRispondea; ma le luci balenanti
      Alzava mormorando : 0 patria miaGuardati da promesse di bugiardi.
      Portò Carlo di Francia in man 1' oliva|
      La tirannide in cor. Da quella fonteOnde speravi libertà e salute
      Uscì servaggio e morte. Orbe de' figliPianser le madri ; le infelici spose
      Fur nel letto deserte. A me non valseFuoco d' amor| non altezza d'ingegno
      A sollevarti inferma dalle piume.
      Ben però detestai nel mio poemaOgni infamia di colpe : Rilegai
      Nella cupa voragine quel Bruto
      Che Cesare svenò ; posi nel sangueChi die nel sangue e neli' aver di piglio :
      Traditor| barattieri| parricidi|
      Villani che diventano Marcelli
      Tutti gittai nel fango. Oh ! tei rammentaPovera stolta; e non chiamarmi a torto
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Omaggio a Dante Alighieri
offerto dai cattolici italiani
di
Tipografia Monaldi
1865 pagine 656

   

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