Omaggio a Dante Alighieri di
ì 3 4 LE NOTTI VATICANECampion di libertà che varca il segno Da giustizia prescritto. — E disparia Dalla mia vista il ghibellin tremendo. La Nella mi parea nel Santo Volto|
Che scintillava da marmorea loggia| Sollevar le pupille| e ne'sospiri Spesso iterar del suo Forese il nome. Ave stella del mar 1 teneramenteInneggiava Casella: Ed io rapito Da quelle melodie con lui m'andava Neil' amoroso delirar del sogno. Lasciammo il tempio; e lungo la campagna Diserta e nuda seguivam congiunti Del Tevere la sponda : Il Sol cadente Lambiva dell' antica Ostia le torri Dal saracin spezzate| e i muri informi Biondeggianti di sterili ginestre. Come venimmo all' arenosa foce Colà dove la torba acqua del fiume Rompe il cilestro del marin zaffiro| Il gentile cantor pallido e stanco| Fattasi croce delle braccia al petto| S' addormentò nella solinga riva. Ed ecco luminosa navicella A fior dell' onda verso noi ssn venne : E la mano d' un angelo il raccolse Fra cento alme felici| che d' Egitto Uscivano cantando : Io salir volli ; Ma 1' ala fulgidissima toccommi ; E rivolai sulla natia pendice.
segue il canto.
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