Omaggio a Dante Alighieri di
NELLA DIVINA COMMEDIA 4 4 \gno ghibellino| avea pur luogo la dolce divozione della Chiesa| e speravano di morire .quandoccliessia con sulle labbra il Nome di Maria caro all'Angel di Dio e terribile a quel d'averno 1 Dopo ^questo racconto di sì tenera pietà| procedendo avanti| odi in sul far della sera il dolce canto della Salve-Regina| e sono le anime degli uomini illustri| raccolti entro valle fiorita che lo mandano in cielo a Maria.
Salve Regina in sul verde e in su' fiori Quindi seder cantando anime vidi. Che per la valle non parean di fuori l.
Rammenta qui l'antico uso della Chiesa di cantare la Salve all' ora di compieta| e ti fa quasi vedere sensibilmente quel gementes et flentes in hac lacrymarum valle. Quaggiù è il canto dell'esule che sospira a Maria| lassù in cielo sul labbro del Beato inno sol d'amore e di gioia eternale|
Regina coeli cantando sì dolce| Che mai da me non si partì il dilettoIl culto pertanto qual si conviene alle anime benedette| che purgano ed affinano lor virtù nel fuoco dei tormenti| ove Dio le fa passare| vuol partirsi principalmente in culto d'invocazione e d'imitazione | ed e Maria dopo Gesù Cristo il più alto oggetto di questo doppio culto; la quale e colle sue grazie sovviene a chi l'invoca| e collo splendore delle sue virtù si fa esempio a salute. Or l'uno e l'altro ci vien mostrando bellamente il Poeta su per gli sbalzi della mistica montagna. Quindi s'innalzano le supplichevoli grida di continuo da quclP anime pietose| e desolate:
1 Purg. vii 82.
- Par. xxiii 128.
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