Omaggio a Dante Alighieri di
NELLA DIVINA COMMEDIA 4 4 \L' angel clic venne in terra col decreto Della molt' anni lacrimata pace| Ch' aperse il ciel dal suo lungo divieto|
Dinanzi a noi pareva sì veraceQuivi intagliato in un atto soave| Che non sembiava immagine clic tace.
Giurato si saria eh7 ei dicess'Ave;
Poiché quivi era immaginata Quella Ch' ad aprir l'alto Amor volse la chiave.
Ed avea in atto impressa està favella| Ecce Anelila Dei sì propriamente| Come figura in cera si suggella l.
Alla vista di sì cara immagine d'altissima umiltà| che t'incarna ed avviva la Verginella di Nazaret| umile in tanta gloria| si doma ogni cervice superba| e si può ire in alto all'acquisto di altre virtù| dietro sempre agli esempii di questa eccelsa Regina dei Santi. Passando quindi al cinghio che sferza la colpa dell'invidia senti spiriti volare e parlare alla mensa d'amor cortesi inviti| e per primo odi quelle pietose parole di generosa carità| colle quali Maria nelle nozze di Cana| come narra il Vangelo| chiese al Figlio il primo miracolo per sovvenire all' indigenza degli Sposi.
La prima voce che passò volando|
Vinum non habent| altamente disse| E dietro a noi l'andò reiterando 2.
E poi all'altro girone degli impazienti| che d'iracondia van solvendo il nodo| il Poeta rapito gli par di vedere come in visione nel tempio di Gerusalemme la Vergine Madre| che fra i dottori rinviene il Divin Figliolo| per tre dì smarrito e ricercato| e nel dolce di lei rim-
1 Purg. x 34. - Ivi xui 28.
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