Omaggio a Dante Alighieri di
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LA VERGINE MARIAAppresso il fine eh' a quell' inno fassi| Gridavan alto : Virimi non cognosco; Indi rieominciavan l'inno bassi 1.
Or dunque dallo studio elie abbiam qui fatto si raccoglie un bel saggio di quel culto che la Chiesa pratica ed insegna. Dante| tutto al contrario dei moderni novatori| se ne mostra ammiratore profondo| ne sente e squisitamente ne rivela la dolcezza| l'efficacia| l'utilitą. Maria secondo il suo concetto e amore| speme| virtł| conforto e vita. Le anime sotto l'ombra sua materna| al conforto delle sue grazie | e allo splendore dei suoi esempii rinfrancano nei mali della vita| si appurano| elevansi a virtł| e diventali degne di salire al cielo. Qui poi| seguitando il nostro Poeta| si vedono esse gloriare sotto l'insegna della Reina benedetta Virgo Maria ; e quel loro amore| reso e perfetto e beato all'ineffabile bellezza di Lei| fa in eterno risuonarc quel-l'Ave| clic portato in terra da un Angelo fu il primo e pił degno culto della Regina del cielo.
Ma tralasciando di parlar per ora dell'amore dei Beati alla Donna del cielo| non possiamo passarci di quel dolcissimo canto che odesi risuonarc sulla sommitą del purgatorio quasi eco delle sfere celesti| che ricorda la nota laude della Chiesa Benedicta tu in mulieribus| ben degna di chiudere quest'articolo. Si apprcsenta nel 59° all'alta fantasia del Poeta una mirabile pompa solenne| una misteriosa processione| che noi non intendiamo di esporre e commentare. Traggono innanzi a due a due ventiquattro Seniori| raffiguranti i ventiquattro libri dell' antico testamento| i quali si riferi-
1 Par. xxv 121.
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