Omaggio a Dante Alighieri di
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LA VERGINE MARIADante spaventa a questo annunzio| e non sapendo
donde venisse la terribil bestia| tutto si restringe allefidate spalle di Virgilio. Poi discende nella valle infra
le grand' ombre| e parla loro - Tempo era già che l'aers' annerava - e in quello eh' egli stava assorto in gravi
pensieri ascoltando certe spiegazioni del Maestro| Sor-
delio a sè il trasseDicendo: Vedi là il nostro avversaro; E drizzò '1 dito perchè in là guatasse l.
Volgiamoci a vedere ancor noi in qual guisa là si venia quel nostro avversaro:
Da quella parte| onde non ha riparo La picciola vallea| era una biscia| Forse qual diede ad Eva il cibo amaro. »
Tra 1' erba e i fior venia la mala striscia| Volgendo ad or ad or la testa e il dosso| Leccando come bestia che si liscia 2.
Furono pronti a muoversi i due Astor celestiali| e quel serpe| in vista sì terribile e pauroso| al solo tintinnio di loro verd'ali| fuggissi tosto
. . . E gli angioli dier vqlta Suso alle poste rivolando eguali 8.
Qui ha termine la cara visione| e noi passandoci dall' ammirare nelle tante sue immagini la vivezza e leggiadria dei colori| e la condotta in un semplice ed artistica| ci fermiamo al suo concetto principale| che ormai ci par di veder tralucere dal velo sottile| quale lo accennammo fin da bel principio. Non perdasi di mente che il Poeta teologo impronta sempre il domma e la morale
1 Ivi 95.
2 Ivi 98.
8 Ivi 107.
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