Omaggio a Dante Alighieri di
4 40 LA VERGINE MARIAve 7 e porse ad Eva il cibo| pei tristi effetti amarissimo ; e come allora nel- bel giardino di tutte delizie| qui pur si viene tra l'erbe e i fiori a insidia delle grand'anime. Strisciando la mala biscia volge ad or ad or la testa e il dosso| leccando amorevolmente e sč stessa lisciando : e con tai colori ne fa palese il fino accorgimento e tutta l'astuzia infernale; e come disse il Tommaseo « e-sprime le dolcezze delle lusinghe che fa il malvagio al malvagio| e il malvagio a sč stesso » Insomma č qui ad evidenza ritratto quel serpens .... callidior ex omnibus animantibus di cui parla il Genesi| che valse ad | ingannare la primitiva donna| e trarla «alle sue reti. Era facile quindi associarsi nel pensiero del Poeta quel sublime vaticinio d'un altra Donna| vincitrice di quel-l'invido serpe insidiatore| e riparatrice del guasto della prima in virtł del divin Figlio "Redentore.
Lascio allo studio dei commentatori il dire quel che simboleggino i due angeli qui apparsi verdi in veste e in penne| e con spade affocate tronche e private dalle punte i. Di certo ei sono messi celesti| nunzii di speranza di conforto e vittoria. Chiamati da quelle anime | preganti dopo il suono dell' Ave Maria| e rivolte al cielo pallide ed umili| come chi aspetta nell' ansia e nel timore : ambo vegnono dal grembo di Maria a custodire la valle dalle insidie del serpente che viene ad ora ad ora.
Raccolte ora insieme tutte le idee qui espresse| pare manifesto come il Poeta siasi ispirato all'uffizio di compieta. L'apparire del rio serpente in quell'ora|
1 Anche qui si pub vedere un'allusione a quel Cherubino dalla spada di fuoco| posto da Dio all'ingresso del paradiso terrestre.
Gen. Gap. ni 24.
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