Omaggio a Dante Alighieri di
476 la vergine mariaprontato di suo virgineo candore| e ridente.di sua beltà; Lei madre del Verbo e dei redenti contemplare in quel gran fiore che s adorna di tante foglie| amore e delizia degli angioli trasvolanti di continuo intorno a lui| come schiera d'api che s'infiora ; Lei in fine in quella rosa sempiterna|
Che si dilata| rigrada e redole Odor di lode al Sol che sempre verna.
VI.
la preghieraArrivato il mistico Viatore già presso al termine del suo altissimo cammino| prima di drizzar gli occhi al primo Amore| pieno com' è la mente e il cuore della gloria di Maria| discioglie ora a Lei il suo cantico| che è tutto insieme inno di gioia| d'amore| ringraziamento e preghiera ; simile a quello che canta il pellegrino vicino a rivedere la patria sospirata| nel tumulto indistinto di mille affetti| e carissime rimembranze ! E qui richiami al pensiero il lettore quel che già dicemmo della Donna gentile| e miri ancor più con quale perfetta armonia al principio risponde il termine di tutto il misterioso pellegrinaggio del nostro Poeta.
Il santo Vecchio| mosso da Beatrice a compire il suo desio | confortandolo a volare con gli occhi per lo celeste giardino| diceagli:
E la Regina del cielo| ond'io ardo Tutto d'amor| ne farà ogni grazia Però eh' io sono il suo fedel Bernardo l.
1 Par. xxxi 100.
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