Omaggio a Dante Alighieri di
nella divina commedia 4f>5
ammirare se l'altezza della mente o la pietà del cuore. Semplice in uno e sublime| tenera e sapientissima| perfusa tutta di soave e sentita divozione| è veramente degna del mellifluo Dottore di Chiaravalle!
Ma Dante vuol ancora farne conoscere l'efficacia della preghiera| ed ispirarci la più dolce e filiale fiducia verso la Madre di Dio| onde ci fa in ultimo vedere gli occhi di lei| rivolti benigni ed amorosi sopra colui che l'invoca.
Gli occhi da Dio diletti e venerati| Fissi nell'orator| ne dimostraro Quanto i devoti prieghi le son gratiOh! gli occhi di Maria! Le mille fiate ei si deliziò a descrivere gli occhi di Beatrice : erano lucenti| erano occhi belli| smeraldi| pieni di faville d'amor| di letizia pieni. Ma questi che ora mira della Donna del cielo sono occhi da Dio diletti e venerati: cioè diletti dal Padre| e venerati dal Figlio ! E questi oh ! pur si rivolgono maternamente a quei che la invocano| e sono perenni sorgenti di celesti benedizioni| mostrando a prova
Quanto i devoti prieghi le son grati.
E quindi ritornano quei santissimi occhi di Maria al loro Amore| per porgere a Dio i divoti preghi:
Indi all'eterno lume si drizzaroNel qual non si de' creder che s'invii Per creatura l'occhio tanto chiaro.
Ultima pennellata di mano maestra| che ci riempie di stupore di riverenza e d'affetto| e ci lascia tutti estatici collo sguardo fisso verso quell' altissima e dolcissima Creatura!
1 Par. xxxm 40.
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