Omaggio a Dante Alighieri di
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la vergine mariaVII.
il poeta devoto di maria - conclusioneLe. cose sinora discorse ci porgono non dubbio argomento a ritenere che l'Alighieri aveva profondamente studiato la pietà della Chiesa per la Vergine nei volumi dei Padri e dei Dottori| nelle pratiche e pie u-sanze dei suoi tempi| e come egli stesso la sentiva altamente per accendersi a tante laudi per la Vergine| e lasciarci nel poema tanta e sì bella copia di pensieri e d'affetti| che sarei indotto a credere che talvolta la pietà in lui trasmodi ed ecceda. Potrei quindi senza più ascrivere il nostro Poeta fra i più teneri divoti di Maria. Nondimeno ci è caro trattenerci sul dolce argomento : tanto più che la brevità richiesta ci vietò più fiate a poter dire tutto quello che avremmo voluto. Riandando ora dunque sui principali concetti di Dante intorno alla Vergine| ne formeremo| connettendoli insieme| una bella corona in cui rifulgono tutte le glorie di Lei ; quindi potremo sempre più vedere come in lui n'era grande la scienza e ardente la pietà.
Facendo capo dal mistero della divina Maternità| onde la Vergine sollevasi a tanta altezza| che| secondo il pensiero dell'Angelico san Tommaso| tocca i confini della divinità| e questo incomparabile pregio| fonte donde scaturiscono a Lei gli altri privilegi singolari| trovasi con tutta proprietà e chiarezza espresso nel sacro poema| come là ove dicesi che in virtù divina fu fatta la Vergine pregna| onde l'umanità del figlio di Dio ebbe tutta
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