Omaggio a Dante Alighieri di
486 i.a vergine mariavoli del suo genio l. Era insomma sincero cattolico quanto ingenuo scrittore| e V anima sua| eminentemente poetica| nudrita dalle sacre scienze| educata alla semplice pietà dei suoi tempi| prelibava più che altri mai| le caste delizie di quel Fiore elettissimo| ed ispira vasi al bello sovraumano che in lui rifulge. Invero caro è sentire dal labbro stesso dell' altissimo Poeta confessare che invocava Maria ognora| e alla squilla del mattino e a quella della sera Lei salutava| e che il solo sentirla nomare bastasse| perchè tutte le potenze del suo spirito si ragunassero a contemplare il suo splendore 21
Ed oh! quante volte è a pensare che ei si chinasse riverente ai suoi miti altari| nè disdegnasse confondersi tra il popolo fedele per cantare a Lei| ed onorarla! Quante volte travagliato dalle umane vicende| stanco dal cozzare delle bollenti fazioni| traendo i suoi giorni in mesto esilio| ramingo e sospiroso della patria| trovasse in Maria pace e conforto| e all' ombra sua materna venisse solitario a dare sfogo alla piena dei grandi affetti| e rinfrancasse Y animo suo esagitato ! Nò questa parrà ora una vana immaginazione| dacché lo studio fatto ci fa certi della tenera e dolce pietà che nutriva egli nel suo cuore| e più volte ne facemmo notare lo slancio d'un affetto ferventissimo. Intorno a che peraltro| non sarà inutile aggiungere alcune osservazioni.
Io torno ancora una volta a quel bellissimo personaggio che pure ha tanta parte nel poema per lo scio-
1........I' mi son un che| quandoAmore spira| noto| ed a quel modo
Che detta dentro| vo significando. Purg. xxiv 52.
2 Par. xxin 88.
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Fiore Poeta Maria Maria Par Purg
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