Omaggio a Dante Alighieri di
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all' italiaFormar tenere menti in sani stadi|
Fuggir lusso| avarizia e viver molle| Far del poco le sue voglie satolle| Pria c' altrui dispogliar| andare ignudi:
Portar la luce a clii dal buio è oppresso| Alla natura tórre ogni suo velo| Varcar le nubi e misurare il cielo| Discoprir novi mondi al mondo stesso;
Penne animare e cetre| altrui d'invidia| Gittare i semi dei trovati belli| E prodigi di stili e di scarpelli| Da gir del pari con Apellc e Fidia|
Questi i tuoi pregi fur| le tue fortune| Questa la palma e il fortunato alloro; E quivi in folla a farne in sè tesoro Correan le genti in pria così digiune.
Eri tu fonte| come al destin piacque| Di limpida| perenne| unica vena| Perchè inaffiassi ogni più secca arena: Ma quei che dissetasti| or ti dan V acquePiagge non sono al mondo| o pur son rade Cui la sorte una via d'onor non panda; Ma perchè tu cogliessi ogni. ghirlanda| Tutte a te della gloria aprì le strade.
Ah l rimembra la fò | 1' onor primiero| E quale fosti a Dio diletta ancella: Lascia Piero sedere in su la sella; Che chi non ama lui| nemico ò al vero.
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Far Pria Varcar Discoprir Gittare Apellc Fidia Correan Dio Lascia Piero
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