Omaggio a Dante Alighieri di
500 l' orazione dominicaleDante di fatti nel suo Convito (tratt. n c. i)| dopo di avere annoverati i nove cieli del sistema Tolemaico| segue dicendo: « Veramente| fuori di tutti questi| li cattolici pongono lo Cielo Empireo| che tanto vuol dire quanto Cielo di fiamma ovvero luminoso; e pongono| esso esser immobile per avere in se| secondo ciascuna parte| ciò che la sua natura vuole. E questo quieto e pacifico Cielo è lo luogo di quella somma Deità| che se sola compiutamente vede. Questo è lo luogo degli Spiriti Beati| secondo che la santa Chiesa vuole| che non può dire menzogna ». Egli poco dopo (cap. 5.) scrive| che le angeliche intelligenze| per la vita loro contemplativa| più a Dio somiglianti| sono da lui più amate| e vie più beate l. I primi effetti di lassù| pertanto| da Dio più amati| sono secondo la mente del Poeta gli Angeli beati| creati innanzi al primo uomo. E la voce effetti viene a dire lo stesso che creature ; poiché Dante chiama l'uomo mirabilissimo intra gli effetti della divina Sapienza; e poi soggiunge: e se così è mirabile questa creatura| con quel che segue (Conv. tratt. in c. 8).
TERNARIO II.
Il Buti| dopo di avere discorso intorno alle .tre voci nome| valore e vapore segue dicendo: « ed in queste tre cose l'autore dà ad intendere la trinità perfetta di Dio; imperocché per lo nome intende la sapienzia del Figliuolo| per lo valore la potenzia del Padre| e per lo vapore la
1 II Bencivenni| a sia il P. Gallo| dice| che noi diciamo| Qui es in Caelis| perchè Dio è là più veduto e più conosciuto e più amato e più onorato {Esposiz. del Pater nostro j>. 7).
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