Omaggio a Dante Alighieri di

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      parafrasata da dante alighieri 509
      L'aggiunto aspro sembra indicare un deserto pieno di spine e triboli (Iud. vm| 46).
      TERNARIO VI.
      Le parole Non guardarlo nostro merto | aggiunte convenientemente dal Poeta| si potrebbero intendere sì del poco nostro merito buono| come dei molti e grandi nostri demeriti; giacche la voce merito si usa tanto in senso buono come in eattivo del pari che in latino si disse meritum vel boìium piorum| vel malum impio-rum (S. Augustin. Epist. ccxiv t. x p. AIO). Ma pare qui in senso buono 1| poiché il Poeta mostra avere avuto la mente a quell' umile preghiera della Chiesa (Dominica xi post. Pent.) che dice: Omnipotens sempiterne Deus| qui abundantia pietatis tuae et merita sup-plicum excedis et vota| effunde super nos misericordiam tuam| ut dimittas quae conscientia metuit| et adjicias quae oratio non praesumit. Anche l'aggiunto Benigno vi sta più che bene| conforme all'avvertimento di s. Ilario (Tract. in Psalm. cxxxiv| 4): laudamus Deus ob id quia benignus est. Nam ut omnipotens sit| naturae suae virtus est; ut vero benignus sit| nobis necessarium est| quos corporis infirmitas et conditio originis in peccatis detinet.
      1 Così l'intese anche il Buti | che chiosa: « e non guardar lo nostro merto| lo quale è niente à rispetto della tua grande miseri-' cordia; imperocché senza comparazione| Iddio più perdona a noi} che non meritiamo ».


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Omaggio a Dante Alighieri
offerto dai cattolici italiani
di
Tipografia Monaldi
1865 pagine 656

   

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Iud Poeta Poeta Chiesa Dominica Omnipotens Deus Benigno Tract Psalm Deus Buti Iddio Epist