Omaggio a Dante Alighieri di
5 iti due documenti di autorità' pontificiala profonda ragione delle gravi parole : A voler dir lo vero| clie il primo uomo di Stato e vero cattolico che s'abbia avuto l'Italia| Dante AUighieri| s'affrettò bene di porre in fronte del Poema Sacro.
ad quintumNon è meno agevole e piano porgere adequata risposta| irrecusabile al pari| ai pensatori acattolici| o cattolici a senno loro| che vale lo stesso| da quando protestano| che al pontefice non s'appartiene autorità e dominazione temporale veruna ; che Roma è di Cesare | e non "del Papa; e eh'essi del'Papa sono obbedientissimi figli nelle cose meramente spirituali e di fede| non già nel conoscerlo libero e indipendente sovrano| e Roma| per esso| e con esso| capitale dell'Orbe cattolico.
Se non che la tempesta degli urli m'assorda| e il pelago delle stampe sta per sommergermi| gridando e scrivendo tutti gli inveleniti avversarli : « Che soggezione di cose e poteri temporali| a cose e poteri spirituali? Che Bolla di Bonifazio? Che fantasie e spauracchi di Preparazioni Divine? Il secolo XIX non è persuaso di starsene alle credulità del secolo XIII. Libera Chiesa in libero Stato ecco tutto | e la faccenda è finita » - Nè qui s'arresta il subisso - Una voce stentorea non dubita di proclamare : che i cattolici fermi nel riconoscere la necessità e la convenienza .del dominio temporale| di cui è investito il Pontefice| sono tristi| matti| e presontuosi| già messi al bando della pubblica opinione; et reliqua.
• Giunte a tal segno la cecità e l'esaltazione dei dissidenti ; se da un lato la speranza del persuaderli è tolta del tutto| e si mancherebbe anzi al decoro di tanta cau*a
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