Omaggio a Dante Alighieri di
necessaltli al retto studio della d. c. 331
tolico ; l'impero non ebbe vita e sede temporanea in Roma| che per aprire e preparare la grandezza e la stabilità in essa Roma del ponteficato romano. Ivi deve seder Pietro libero| indipendente e padrone nello Stato| non già suo| ma della Chiesa cattolica| che glielo affidò| per tramandarlo in perpetuo ai suoi successori| e tutte le armi cattoliche hanno lo stesso dovere e diritto di garantirlo e difendere ; e molto più da quando cessò quel-l'universale imperatore | che era stato a ciò preparato con un titolo di alta temporale dominazione| e tutela infrenante le pretese d' ogni altro ; (solo e vero senso nel quale Dante nel Canto VI. del Purgatorio chiama Alberto a difendere la Roma sua| e non di Filippo| ehe la invadeva.) Pietro non può dipendere| od accattare da chicchessia ; il reggitore universale delle anime| ed il supremo Giudice del giusto| dell' onesto e del vero| non può soggiacere a podestà sublunare qualsiasi ; tale ò la preparazione divina; nè per gioco Dante ha replicato il concetto : •
Vuoisi così colà dove si puoteCiò che si vuole| e più non dimandare
Che se gli uomini del secolo XIX vogliono domandare ancora| facciano pure| Dio permettendo| la prova ; ma per dolorosa che sia per essere nelle sue conseguenze| resterà sempre vero| che i fatti anche dal 1864-in poi corrisponderanno perfettamente alli precorsi da Bonifazio Vili sino a Pio IX| e che i testi di Dante non potranno mai essere invocati a discolpa.
Filippo D.r Scolari
1 Inf. in 96.
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