Omaggio a Dante Alighieri di
necessaltli al retto studio della d. c. 331
7. In vestram verumtainen excusationem adverti-mus| qualiter detractores praefati| ut coeptum venenum aspidum festinanter evomerent| in corde et corde loquentes| aliqui vix inter se moras loquendi gerebant: verum praecipiti in momento temporis responderunt manna dulcedinis| et venenum aspidis infundentes in Ecclesiae matris opprobrium| et status proprii detri-mentum.
8. Quia si verba eorum iusto librentnr examine| eos esse Praelatos non indicant| sed indignos quibus-libet praelaturis : nec digni sunt regere| verum non immerito corrigendi.
9. Restat ut colligamus ex verbis quae gesta fue-runt absque nostra scientia macliinationibus venenosis| ut et vos fictis coloribus ab unione universitatis Ecclesiae abducerent nequiter| eosque contra nos| quos iniquitatis eorum volebant liabere complices| provo-carent.
7 Pur notiamo a discolpa vostra| che li detrattori siffatti per poter vomitare prestamente il veleno d'aspidi | parlando di tutto cuore e col cuore| nel dir loro non frapponevano quasi verun intervallo| e poi col precipizio dell'istante risposero con la dolcezza tutta della manna| istillando il veleno dell'aspide in obbrobrio della S. Madre la Chiesa| con detrimento dello stato proprio.
8. Di fatti; se giusto sia fatto Pesame delle parole da essi proferite| queste di certo non indicano la voce di prelati| ma sì d'uomini'indegni di qualsiasi prelatura| e non di reggere| ma degni di correzione ben meritata.
9. Rimane frattanto| che raccogliamo dalle sole parole le cose| che furono operate a nostra insaputa con velenose macchinazioni| per allontanare iniquamente ancor Voi| sotto finti colori| dall'unione della Chiesa Universale| e per eccitar Voi medesimi contra Noi| che pur volevano aver complici dell' iniquità loro.
| |
Ecclesiae Quia Praelatos Restat Ecclesiae S. Madre Chiesa Pesame Rimane Chiesa Universale Madre
|