Omaggio a Dante Alighieri di
5 iti due documenti di autorità' pontificia
10. Sed in vanum laborant| et deficient iniquo scrutantes scrutinio| sequaces tantae superbiae exequen-do| disponentes ab Aquilone Sedem erigere contra Vi-carium JESU CHRISTI.
\ 1. Sed quoniam| ut priraus Lucifer| cui non fuit huc usque secundus| cum sequacibus suis cecidit; cor-ruet| quantacumque fulciatur potentia| et secundus.
12| Nonne innituntur principia ponere| qui dicnnt: temporalia spiritualibus non subesse?
13. Hic iam dictis finem imponimus| Fraternita-tem Vestram in Domino exhortantes| ut spretis tem-poralibus| et contemptis minis iudicum| Nobiscum ascen-
. datis ad cor altura ; et exaltabitur Deus| qui dissipat Consilia principum| et reprobat cogitationes populorum : prò firmo scientes| quod obedientes gratiose videbimus| et contumaces prò qualitate criminis puniemus.
10. Se non che si travagliano indarno| e verran nell'eseguire meno gli scrutatori col lor scrutinio . seguaci di tanta superbia| che si pensano dall'Aquilone di erigere una sede contro il Vicario di GESÙ' CRISTO.
11. Ma dappoiché| come il primo Lucifero| al quale sino a qui ni uno è stato secondo| cadde co' suoi seguaci| cadrà pur egli il secondo| sia pur sorretto da qualsivoglia potenza.
12. Forse che da lunga pezza non si adoprano a stabilire un principio quelli che affermano: le cose temporali alle spirituali non soggiacere ?
13. Or qui imponiamo termine alle parole| esortando nel Signore la Fraternità Vostra a voler collo sprezzo dei beni temporali^ e non curando le minacce dei giudici| innalzarsi con Noi ad altezza di cuore| e n'andrà esaltato il Signore| il quale sperde i consigli dei Principi| e riprova i pensieri dei popoli: sapendo Voi per fermo| che agli obbedienti graziosamente ri-sguarderemo| e che i contumaci| secondo la qualità del loro delitto| castigheremo.
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