Omaggio a Dante Alighieri di
di martino 15 iacopo del cassa ho 57 7
voco. Ben però lo aveva veduto un più accurato indagatore dell' epitaffio e grande conoscitore e ammiratore di Martino| il citato Negusanti| che di lui e della sua discendenza sembra avere attinta ancor di vantaggio come una storia tradizionale dalle opere degli antichi giureconsulti. Ecco le sue parole che qui ci piace di riferire. D. Martinus de Fano legit Bononiae circa annuiti Domini 4250| et habuit fdium mascidum quem vo-cavit Ugutionem : a nomine Ugutionis antiqui doctoris qui tunc floruit Bononiae tempore Azonis praeceptoris sui| ex quo Ugutione natus est D. Iacobus de Cassaro| de quo meminit Dantes| nepos ex filio d. D. Martini ita voca-tus a D. Iacobo Balduino ipsius D. Martini collega... Scripsi haec ad memoriam tanti viri apud posteros nostros conservandam| de quo legitur in Epitaphio dicti Domini lacobi in aede Divi Dominici in lapide marmoreo. Italiae sidus Martinus copia legum etc. Loc. cit. Quest. 399. nuiti| 22. Ambidue adunque cioè Martino e Iacopo| ovvero tutti costoro| avo| figli e nepote| furono decoro e soli della patria e rugiada serena.
« Decus et soles patriae ros atque serenus ».
La quale metafora dei gemini Soli| che in mezzo a tanta povertà e grettezza del povero Epigrafaio| sembra come una perla fra le ghiande| e di tanta nobiltà| che lo stesso Alighieri la trovò la più acconcia ad esprimere i due Reggitori del mondo in ordino al bene temporale ed eterno| il Papa e l'Imperatore.
Soleva Roma che il buon mondo feoDue soli aver che l'una e l'altra strada Faccan vedere| del mondo e di Deo l.
1 Purg. xvi.
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