Omaggio a Dante Alighieri di
578 illustrazione dell'epigrafe sepolcraleSiegue la descrizione del pubblico lutto per la morte di Iacopo. Il sole che si vela di tenebre| e sorge invece e si mostra recinta di pallida luce la dea del regno dei morti Proserpina| mentre l'infausta parca Atropo lia irrevocabilmente fissato ne'suoi decreti il tristissimo caso: le mura di Fano risuonano di ululato e di pianto: ma questo fiore di cittadino| questa virtù così iniquamente spenta reclama il dovuto supplicio al suo assassino - cani - dice in somma qual vendetta le sia dovuta di quel mostro da Este che lo ebbe in ira
Assai più là che dritto non volea.
» Sol tenebras patitur| Proserpina luce dehiscit
» Dum Iacobus morifcur de Cassaro tristia fixit
» Atropos infausta deplorant menia Fani.
» Probitas exhausta testatur debita cani.
Del quale ultimo verso mi parve potersi egualmente sostenere una seconda interpretazione - Cotesta virtù estinta richiede che a lui si tributino - cani - le debite lodi. Ma io anteposi la prima| perchè mi dà un sentimento più maschio e più generoso| e perchè mi consuona egregiamente con quelle espressioni di nobile ira e di sdegno che nella seconda ottava si leggono| dove hassi la continuazione della stessa canina metafora significante Azzo Marchese d'Este 1 e gli sgherri esecutori del suo tradimento 2.
1 Anche il Dante adoperò la stessa figura| quando disse:
Il mastin vecchio e il nuovo da Verruccliio. Inf. xxvn. intendendo il Malatesta Padre | c Malatesta suo figlio signori di Rimini i quali tiranneggiavano con crudeltà da mastino i loro sudditi.
2 Azzo figlio di Obizzo n fu vili nella genealogia della famiglia fra quelli che portano questo nome| e fu il hi fra gli Azzi che furono Signori di Ferrara.
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