Omaggio a Dante Alighieri di
di martino e iacopo dei| cassaro 579
Dopo siffatti clogii c compianti della patria| si deve certamente conchiudcre-| clic Iacopo fu un illustre cittadino| un uomo di valore e di merito non ordinario| e ben diverso da quello che ci vien dato da Benvenuto da Imola non pił che un temerario ignorante e superbo. Il suo assassinio fu un fatto detestabile e miserando| e la compassione| Y orrore| il fremito suscitatovi in Fano' doveva essere al colmo. Tuttavia se vogliam giudicarlo con animo netto da ogni passione| anche da quella che potrebbe per avventura sembrare legittima| l'amor della patria| dobbiamo convenire con tutti gli storici e commentatori di Dante| i quali unanimemente ci dicono che Iacopo fu un caldo provocatore di quell' odio potente| e una vittima quasi volontariamente caduta coli'avere sparlato con ismo-data licenza di Azzo| spacciandolo qual uomo scellerato| codardo traditore| e forse ancor parricida| non solo in privato| ma anche in pubblico. Conciossiachč vedendo come il Marchese si studiava di far proseliti in Bologna per opprimerla| insidiandola con molte arti| e stringendola eziandio da vicino colle armi| egli Podestą si fece a parlare liberamente di lui| mettendo in aperto non solo le vere| ma forse anche le false imputazioni che correvano contro il Tirannello Atestino| onde abbatterlo nella opinione dei Bolognesi| e persuaderli di qual tempera egli fosse| e di quale sciagura sarebbe stata colpita la loro cittą| se caduta fosse nel costui potere. E scoperto nullameno il tradimento di molti che volevangli cedere la Signoria| punilli ine-
1 Benvenuto Ratnbaldi da Imola Commento latino della Divina Commedia| voltato in italiano dall' ^.vv. Giovanili Tamburini. Imola 1856. Gaietti.
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