Omaggio a Dante Alighieri di
582 illustrazione dell'epigrafe sepolcralePertanto circa la morte del nostro Iacopo| se vogliamo essere imparziali e giusti| come protestammo in principio| ci pare di dover conchiudere per la verità| che la colpa sia stata di lui medesimo e di Azzo insieme ; e che i costumi e i vizii di quel secolo la attenuino in entrambi : e quindi piuttosto sulle condizioni del tempo| che sopra le persone sia da versars il biasimo delle animosità eccessive| manifestate dall' uno con atroci ingiurie| e dall' altro con sanguinosa vendetta.
Ora ripigliando il filo della nostra interpretazione| veniamo alla seconda ottava| in cui si prosicgue cosi a lamentare il tragico e doloroso avvenimento » Oh avessero i venti respinto indietro il suo naviglio ! Che in allora non sarebbe giunto a Padova per incontrarvi una fine sì trista!
» Eolus o utinam perflasset carbasa retro !
» Yectus Pataviam caderet non limite tetro.
E notisi qui pure la rozzezza e licenza dello scrittore| il quale stretto dal bisogno di avere una rima di terminazione se non di suono coli' utinam| ci foggia di suo senno la parola Pataviam| invece di Patavium adoperato esclusivamente dai più antichi e nobili scrittori| a cui forse era ignota anche la voce Padua usata una sola volta da Catullo| se pure sia da leggersi per genuina in quel suo verso (Car. 93 de Cinna)| ciò che i più eccellenti critici non consentono. Nò meno se discendiamo alle iscrizioni padovane dei bassi tnmpi ci abbatteremo in quella desinenza| avvegnaché nei monumenti pur ci offra il Patava e Patavum : motivo maggiore a convincerci| come stranamente si conia-
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