Omaggio a Dante Alighieri di
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cantilenaTu ben sai tu| che meglio sei del pane| La non è qui la cova del sorciuolo| Ed i' la parlo in forma e per le piane . Lazzeggiando da Piccaro Spagnolo. Anzi che no| sonate le campane| Ch'i' non ho mai misfatto ad un cagnuolo; Ed ho in amor Toniotto che trovai Buono bonaccio quanto si può mai| Un fiorellctto| un zucchero| una gioia Che meno al cacio non darebbe noia.
Ma questi bravi m'hanno cheto cheto La fantasiuccia sua scombussolata| Ch' i' ne disgrado il diavol 'n un canneto ; Sì l'han guasta| frastorna e sgominata. Ecco le spine aguzze del roseto| Ecco la pera dove è magagnata! Mette V insan|" perdonimi V offesa • E' s'abbia Dante il tarlo colla chiesa ; E tiensi a parte de'zuccon di rapa • Che vonno Dante in bugnola col Papa.
Pòi lasciò possedersi a gente idiota Ed a cotai falcacci irrequieti| E' vuoisi '1 Papa non possegga un iota| Bene ritorni all' amo ed alle reti. Scricchiola sempre la più trista ruota| Ed egli mo' sfringuella contro a' preti ; E snocciola stagliato che da vero E' non li scolta un punto| un pelo| un zero ; Ed ha fermato| a disfogar la rabbia| Sì fatto nome la sua bimba s' abbia.
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