Omaggio a Dante Alighieri di
g i ì di due frutti specialigià la salita del Calvario| ma un viaggio clie dal Calvario sempre più lo allontana?
A questa obbiezione si potrebbe rispondere in poche parole dicendo che Virgilio distoglie Dante dal salire il Calvario| perchè essendo il Calvario il monte della perfezione cristiana| bisognava dapprima far acquistare a Dante quella perfezione ; e perchè Dante acquistasse quella perfezione bisognava condurlo per le tre vie ascetiche dette di sopra| per l'Inferno| pel Purgatorio e pel Paradiso. Dante reso perfetto in fine del Paradiso riman subito abilitato a quella salita del Calvario| che prima| qual peccatore| aveva bensì tentata| ma appunto per esser ancor peccatore non l'avea potuta eseguire.
Questa breve risposta -basterebbe| ma è pur bello dilatarla dietro il I canto di Dante| dove si vede che la narrazione medesima non divieta assolutamente la salita del Calvario| ma anzi la conferma| come cosa da eseguirsi a suo tempo| cioè al tempo che Dante avrà conseguita la sua perfezione. Procediamo con ordine.
Dante esce peccatore dalla selva. Ebbene| questo non è lo stato in cui si possa salire il Calvario| che esige non solo la esenzion dal peccato| colla quale esen-zion si può soltanto intraprendere il viaggio ascetico| ma che esige il perfezionamento della grazia| ed il trionfo delle proprie passioni.
Egli però ne tenta la salita. Ma ecco| che quasi al cominciar dell' erta trova impedimenti insuperabili| le tre fiere| che sono le tre concupiscenze| che tiranneggiano ancora il suo cuore| sebbene non le ami. Nemmeno in questo stato si potea salire il Calvario| che come si disse è strada di perfezione| ossia dei soli perfetti.
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