Omaggio a Dante Alighieri di
g i ì di due frutti specialiChe il giovedì notte venendo al venerdì santo sia il vero principio della Divina Commedia| cioè quel tempo in cui Dante si trovò nella selva| lo dice apertamente egli stesso. Additiamone i luoghi. Trovandosi Dante nella V bolgia d'Inferno nel sabato santo verso le 7 antim.| il caporale dei demoni| colà stanziati| alludendo al tremuoto avvenuto alla morte di Cristo dopo mezzo dì del venerdì santo dice:
Ier| più. oltre cinqu'ore| che quest'otta| Mille dugento con sessanta sei Anni compièr| che qui la via fu rotta l.
Dunque| quando così si parlava era sabato santo| e quindi il giorno antecedente era venerdì santo. Trovato il venerdì santo| troviamo adesso la notte dal giovedì santo al venerdì santo. Eccola.
E già ier notte fu la luna tonda:
Ben ten dee ricordar| che non ti nocque Alcuna volta per la selva fonda 2.
E questa'la notte nella quale Dante errava per la selva dei peccatori| come disse in principio del canto I Inferno| notte di plenilunio | per ragion del quale| che dura tutta notte| Dante potè aver luce sufficiente a non incespicare nelle volte o voltate o aggiramenti che fece per la selva. Sicché il Ier del canto XXI allude al venerdì (giorno); il Ier notte del canto XX allude alla notte antecedente al giorno di venerdì| che e a cavallo del giovedì e venerdì santo. La Pasqua poi è sempre| secondo l'uso cristiano| la prima domenica susseguente a quel plenilunio| che è il plenilunio di prima-
1 Inf. xxi 112.
2 Ivi xx 127.
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