Omaggio a Dante Alighieri di
g \ 6 dante e gli ordini religiosiE oli quale encomio al merto sovrumano Dei santi corifei per te risuona Sul labro al Tosco spirto ed al Campano!
I carmi onde il lor nome s'incorona| Son tuttora delizia e meraviglia| Ve' in pregio č il bello e il ver| d'ogni persona.
Ivi Francesco al Sol si rassomiglia|
E detto č l'altro che con lui fu in liga| Messo di Cristo ed un di sua famiglia.
Ivi essi son le ruote della biga|
In che la Santa Chiesa si difese| E vinse in campo la sua civil briga.
Aure che temprin del Lion le offese|
Dolce di Ciel zaffiro al nembo appresso| Chiare e fresch' acque in arido paeseNon di soavitą cotanto eccesso
Effondon| quanto i numeri gentili Ov'hai di povertą le nozze espresso.
Eppur chi scherno aduna in sugli umili Rinnovatori del connubio santo| Ripigliar dice del tuo ordito i fili.
Gente che di sapienza a sč dą vantoE non č che di bieco error maestra| Osa beffardo prodigar compianto|
Come ad inutil carco| a chi s' addestra Contento nei pensier contemplativi Della sola preghiera alla palestra.
Ma ad altri affetti| o vero saggio| aprivi Tu l'alma per costoro| e in Paradiso In una sfera altissima li ascrivi|
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